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La psilocibina allunga la vita
Ma non è un elisir di giovinezza
Qualche settimana fa c’è stato un studio che ha fatto molto scalpore. In soldoni si diceva che la psilocibina allunga la vita. Ma dietro ci sono in realtà tantissime riflessioni da fare, e quindi eccoci qua!
Lo studio in questione è questo, pubblicato sull’altisonante Nature, in collaborazione con la Japanese Society of Anti-aging Medicine, perché si sa che in Giappone vivono a lungo, come in Sardegna - e a proposito di Sardegna ci vediamo a Cagliari il 26 e 27 settembre al Teatro Massimo per il Festival della Psichedelia.

Gli autori hanno guardato alla psilocibina non come farmaco psichedelico ma come potenziale agente geroprotettivo, cioè capace di rallentare alcuni meccanismi dell’invecchiamento.
Prima hanno lavorato in vitro su fibroblasti polmonari umani.
Con 10 μM di psilocina, il metabolita attivo della psilocibina, la durata di vita cellulare si allungava del 29%.
Con una dose dieci volte maggiore (100 μM), arrivava addirittura al 57%.
Le cellule non solo vivevano più a lungo, ma mostravano meno segni di senescenza, più segnali di proliferazione, meno stress ossidativo e tutta una serie di sigle di molecole che sinceramente non ci interessano ma che significano semplicemente: la psilocina ti fa invecchiare più lentamente. Infatti i telomeri, quelle estremità dei cromosomi che si accorciano con l’età, si mantenevano più lunghi.
Poi il salto agli animali: topi femmina di 19 mesi, cioè più o meno 60-65 anni in termini umani, trattati una volta al mese per 10 mesi (prima 5 mg/kg, poi nove dosi mensili di 15 mg/kg). Alla fine dell’esperimento, l’80% dei topi trattati era ancora vivo, contro il 50% dei controlli. Gli autori hanno notato anche un miglioramento dell’aspetto del pelo: più ricrescita, meno peli bianchi. Non sarà un endpoint clinico, ma chi non vorrebbe un anti-aging che fa pure ricrescere i capelli e fa andare via quelli bianchi? Per me hanno già vinto tutto questi, miglior articolo dell’anno 😆

Fin qui il dato nudo e crudo, ma veniamo alle riflessioni.
Questo studio non era “blinded”, cioè i ricercatori sapevano quali topi erano nel gruppo psilocibina e quali nel gruppo controllo, e quando lavori 10 mesi con un animale questa consapevolezza può fare la differenza, ti ci affezioni, e quel pelo che agli altri sembra bianco a te sembra nero, perché ogni scarrafone è bello a mamma sua.
A onor del vero, abbiamo le prove fotografiche, ma lo studio rimane comunque “unblinded”.

E poi c’è un altro dettaglio curioso: i topi erano tutte femmine. Di solito, per semplificare, negli studi si usano maschi. Qui no, e questo non è irrilevante: le femmine, in media, vivono di più (nell’uomo e nei roditori) e reagiscono diversamente agli stress ambientali e ai farmaci. Insomma, potremmo anche chiederci se parte di questa “magia” sia legata non solo alla psilocibina, ma anche al sesso biologico dei topi scelti.
Infine, un pensiero più ampio: questi topi hanno passato tutta la loro vita in gabbia. Non è scontato che l’effetto visto dipenda solo da un’azione anti-invecchiamento della psilocibina; potrebbe anche essere che semplicemente li abbia fatti stare meglio.
È ben noto che questa sostanza è antidepressiva, riduce ansia, infiammazione, stress ossidativo e influenza il sistema nervoso autonomo e il sistema immunitario (ti rimando a questo bellissimo articolo se vuoi approfondire): insomma, se lo stress accelera l’invecchiamento e la psilocibina riduce lo stress, il legame con l’anti-aging non è poi così complicato.
Il rischio è che il messaggio che passa sia “la psilocibina allunga la vita”, quando forse quello che vediamo è semplicemente che, in un topo anziano e stressato, ridurre il carico di stress fa bene e lo fa vivere più a lungo. Che, detta così, sarà meno sexy ma è molto più interessante.
Più che un elisir di giovinezza, la psilocibina sembra un correttivo che riporta equilibrio laddove il sistema è logorato, e insomma, questa non è certo una novità: sappiamo bene gli psichedelici alleggeriscono il peso delle nostre gabbie mentali (e adesso forse anche biologiche). Invece che vivere di più, si tratta di vivere meglio.
Al netto dell’hype, questa ricerca ci ricorda che intervenire sui processi che legano mente, stress e corpo può avere effetti molto più profondi di quanto immaginiamo, ben oltre i titoli clickbait che vanno tanto di moda.
Alla prossima! 😎
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