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Ritiri terapeutici di psilocibina
Tra risultati e marketing
Frugando nei meandri dell’internet psichedelico sono incappata in questo report piuttosto particolare.
La MycoMeditations è un’azienda che propone ritiri terapeutici con psilocibina in Jamaica. Tutto molto bello, ci si potrebbe quasi quasi fare un pensierino, ma lungi da me elargire pubblicità, te ne parlo solamente perché hanno condiviso una serie di risultati interessanti a proposito dei loro clienti.
Senza presunzione di studi accademici o trail clinici complessi, i tizi della MycoMeditations hanno semplicemente sottoposto dei questionari a coloro che avevano partecipato ai ritiri tra luglio 2021 e ottobre 2023, e che si erano presentati per risolvere i loro problemi di depressione maggiore, disturbo d’ansia generalizzata, disturbo d’ansia sociale.
Le risposte sono state poi analizzate da una terza parte per valutare l’outcome della terapia con psilocibina fornita, che era così strutturata nei 7 giorni di ritiro:
preparazione e spiegazione delle varie sessioni;
3 dosaggi di psilocibina, con alternanza un giorno sì e uno no;
integrazione di gruppo ed individuale nei giorni senza dosaggio (la psicoterapia proposta prevedeva mindfulness, internal family system, terapia somatica, psicologia transpersonale, psicologia del profondo);
2 ulteriori integrazioni di gruppo online una volta terminato il ritiro.
Il dosaggio scelto ad hoc per ogni cliente è la cosa che più mi ha colpito.
Giustamente, spiegano che ognuno di noi è diverso dall’altro, sia per caratteristiche fisiche/fisiologiche che psicologiche e caratteriali, di conseguenza ognuno riceverà dosaggi su misura, sempre forniti tramite capsule contenenti polvere di funghi Psilocybe cubensis essiccati e coltivati in loco.
Da questo se ne traggono due importanti osservazioni.
La prima è che siamo di fronte ad una popolazione che rispecchia fedelmente il mondo reale: niente criteri di esclusione dei trial, non si creano coorti specifiche, nessuna randomizzazione, solo gente qualunque con mille variabili e deviazioni standard.
Uno studio di questo tipo, in campo scientifico, avviene solamente alla fase 4 del trial, ossia quando il farmaco è in commercio e se ne valuta l’effetto su larghissima scala. Possiamo dire che tra gli psichedelici solo la esketamina è attualmente a questo stadio.
La seconda osservazione è che è stato utilizzato il fungo intero, con psilocibina e tutte le altre sostanze di accompagnamento in esso contenute, generando così un effetto entourage assente nelle molecole pure utilizzate nei trial clinici ufficiali.
Parlando in maniera più dettagliata del dosaggio… porca paletta! 🤣 lì per lì pensavo di non aver letto bene, o che i numeri si riferissero alle capsule invece che ai grammi. No, no, son proprio grammi, e la dose media somministrata è stata:
nella depressione maggiore prima dose di 3,73g, seconda dose di 6,79g, terza dose di 8,86g per un totale di 19,38g medi in 5 giorni;
nel disturbo d’ansia generalizzato prima dose di 3,59g, seconda dose di 6,42g, terza dose di 8,4g per un totale di 18,41g medi in 5 giorni;
nel disturbo d’ansia sociale prima dose di 3,65g, seconda dose di 6,24g, terza dose di 8,06 per un totale di 17,94g medi in 5 giorni.
(Salutiamo con affetto Terence McKenna).
Conoscere il razionale dietro questa scelta di dosaggio sarebbe molto utile, ma non ci è dato sapere, o comunque non sono riuscita a trovare info a riguardo.
Passiamo ora ai risultati.
Per il gruppo con depressione maggiore è stata utilizzata la scala di valutazione PHQ-9, e i 172 clienti hanno mostrato significativa riduzione dei sintomi: 59,05% a 1 mese di follow up, 50,92% a 3 mesi, 43,89% a 6 mesi, 49,94% ad 1 anno.
Per il gruppo con disturbo d’ansia generalizzata è stata utilizzata la scala di valutazione GAD-7 e i 155 clienti hanno mostrato significativa riduzione dei sintomi: 69,07% ad 1 mese di follow up, 53,53% a 3 mesi, 53,19% a 6 mesi, 59,32% ad 1 anno.
Per il gruppo con disturbo d’ansia sociale è stata utlizzata la scala di valutazione SM-SAD-10 e i 64 clienti hanno mostrato significativa riduzione dei sintomi: 73,56% ad 1 mese di follow up, 50,34% a 3 mesi, 52,99% a 6 mesi, 38,92% ad 1 anno.
Tutto davvero molto interessante.
Una cosa che mi ha fatto storcere il naso è stata che alla MycoMeditations ci tengono a far presente che i loro risultati nella depressione maggiore sono addirittura migliori di quelli dello studio di fase 2 della COMPASS Pathways. Tuttavia, immagino per scopi pubblicitari, non fanno presente che il trial della COMPASS è sulla depressione resistente a trattamento, non sulla depressione maggiore, e che le scale di valutazione utilizzate sono diverse.
Dicono anche che i risultati sul disturbo d’ansia sono primi nel suo genere, ma ci sono già trial ufficiali in corso che valutano la psilocibina in questa patologia, tra cui questo studio di fase 2 della Incannex Healthcare. Di nuovo un tentativo di marketing mal riuscito.
Nonostante questi difetti, apprezzo moltissimo il lungo follow up, quello sì, abbastanza raro da trovare nei trial clinici.
Mi sorgono anche delle domande: sono davvero necessarie dosi così alte? basterebbe una singola somministrazione come spesso vediamo nei trial? come vengono gestite le integrazioni di gruppo? quale tra gli approcci psicoterapeutici offerti è è stato quello maggiormente utilizzato? e per quale motivo? quanto ha influito l’aspettativa dei clienti sull’outcome terapeutico?
Insomma, si vede che non siamo di fronte ad una ricerca degna di questo nome, ma vedere come un progetto di terapia psichedelica nella realtà possa prendere forma e dare buoni risultati è sicuramente una luce positiva e di speranza per il futuro della medicina psichedelica.
Io ti saluto e mi vado a godere le mie agognate ferie.
Alla prossima! 😎
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