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Psilocibina e meditazione
Come la psilocibina aumentata l’insightfulness
Questa settimana è iniziata con una brutta notizia. Infatti, Instagram mi ha rimosso un post dicendo che era contro le regole perché suggeriva la vendita di droghe. Ti allego qua il post incriminato così che puoi valutare in prima persona il mio spaccio illegale.
Tra l'altro, su questo post ci ho fatto una newsletter dedicata, che trovi qui, e ne ho pure parlato in questo episodio del podcast di Illuminismo Psichedelico. Sono davvero una criminale 😁 Ho fatto ricorso seguendo le procedure di Instagram, sia mai che vinco sull'algoritmo..
Comunque, questa settimana ti voglio portare (o meglio, ci provo) un approfondimento su un articolo che mi tiro dietro da settimane. Una roba decisamente difficile ma super interessante, che mi ha fatto tribolare più di una volta. Già dal titolo, per esempio, non so come trovare la giusta traduzione a insightfulness, ma cercherò di spiegarmi nella maniera più facile possibile.
L'insight in meditazione (l'originale vipassana) sarebbe una intuizione, e in particolare una comprensione profonda di sé stessi, della natura che ci circonda e della nostra relazione con essa, è una specie di introspezione esponenziale. Quando sei in un momento ricco di insight (insightfulness), avviene un cambiamento nella tua percezione e la tua comprensione di te stesso e del mondo è intuitivamente aumentata. Fondamentale è la parola intuito, perché è come se tutto questo processo bypassasse il consueto percorso logico di ragionamento mentale. Non si sa da dove arriva questo insight, compare, è una specie di epifania. L'insightfulness è quindi correlata ad una derealizzazione positiva, ossia si ha la sensazione di percepire in maniera diversa la realtà, ma in senso positivo, non patologico come può avvenire in un disturbo psicotico. Con la pratica meditativa promuovi l’insightfulness.
Metacognizione è un'altra strana parola che significa rendersi conto del proprio stato mentale e del fatto che si sta pensando. Una classica frase da mindfulness è “quando ti accorgi che stai pensando, prendi atto del pensiero e lascialo andare”. Più mediti, più la tua capacità di metacognizione è alta, così che ti renderai anche più facilmente conto quando la tua insightfulness entra in gioco.
Sono state trovate molte similitiduni tra la meditazione e l'uso di psichedelici:
gli psichedelici e forme avanzate di meditazione possono indurre alterazioni nel senso del sè;
in entrambi i casi aumenta la neuroplasticità;
il default mode network è ridotto;
l'entropia cerebrale è aumentata (ma questo punto è ancora da chiarire perché ci sono opinioni contrastanti).
Ci sono però anche differenze tra psichedelici e meditazione:
producono effetti diversi sui network cerebrali e sulla loro funzione esecutiva;
gli psichedelici danno un'esperienza terapeutica immediata ma sono verosimilmente limitati nel tempo, mentre la meditazione necessita di lunghissimo training ma produce un beneficio che uno si porterà dietro per sempre: in questo senso, psichedelici e meditazione sono complementari, ed è proprio su questa loro interazione che si basa lo studio di Berit et al.
Qui c'è un grosso buco di comprensione, lo ammetto, non sono ingegnere, non sono bioinformatico, non sono neuroscienziato e le mie conoscenze hanno trovato una montagna enorme da scalare. Farò del mio meglio.
In questa ricerca si eseguono risonanze magnetiche funzionali a 36 mediatori esperti prima e dopo un ritiro di meditazione assistita da psilocibina.
Viene poi utilizzata una rappresentazione olistica tridimensionale e dinamica delle immagine cerebrali usando un algoritmo chiamato Mapper. La forma del grafico Mapper che si produce rappresenta una vera e propria mappa dello stato del cervello in un particolare momento. In questa mappa si vanno poi a misurare le distanze tra una zona e l'altra: se per esempio la distanza tra due zone è poca, significa che i due processi individuati attivano combinazioni cerebrali simili, se invece la distanza è tanta significa che i due processi non sono sovrapponibili.
La meditazione promuove l'insightfulness, e sappiamo anche che l'insightfulness è correlata alla derealizzazione positiva. Questo lo abbiamo detto prima e spero sia chiaro.
È stato visto che l'insightfulness è rappresentata da una grande distanza tra meditazione e stato di riposo. È stato anche visto che la psilocibina durante la meditazione va ad aumentare la derealizzazione positiva perché la distanza con lo stato di riposo è grande (non per nulla ci sono le allucinazioni).
Quindi, la psilocibina promuove l'insighfulness modulando la derealizzazione postivia, andando per esempio a potenziare la dissoluzione dell'ego.
La psilocibina, inoltre, va ad aumentare l'entropia cerebrale, ed è stato visto che la meditazione va a controbilanciare il caos generato dallo psichedelico: è come se la meditazione prevenisse un punto critico in cui l'abilità di pensare è compromessa dallo psichedelico. Da questo punto di vista, psichedelici e meditazione insieme sono divergenti ma sinergici. In altre parole, la metacognizione tipica dei meditatori esperti (rendersi conto del proprio stato mentale), è un fattore che spiega come l’alterazione della coscienza indotta dalla psilocibina vada ad aumentare l'insighfulness.
Ok, non odiarmi, lo so che l'argomento è difficile e chissà se sono riuscita a spiegarmi. Ti lascio sedimentare queste informazioni per una settimana.
Alla prossima! 😎
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