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Aggiungere MDMA a psilocibina o LSD migliora l'esperienza psichedelica
Hippy flipping and candy flipping, no bad tripping
MAPS ha messo a disposizione i primi video degli interventi dello Psychedelic Science che si è tenuto a Denver lo scorso giugno.
Sarà possibile guardare tutti gli interventi registrandosi al loro sito tramite donazione libera (che può essere anche di 0$).
Negli ultimi giorni si è chiacchierato molto online a proposito dell’articolo di Zeifamn et al. (del team del Dr. Carhart-Harris), in cui viene suggerito che l’associazione di MDMA con psilocibina o LSD sarebbe in grado di diminuire gli eventuali effetti negativi dell’esperienza psichedelica, andando invece ad incrementare gli effetti positivi.
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E grazie al ca..ppero, potrebbero dire alcuni psiconauti esperti.
Esistono anche dei termini precisi per riferirsi a questa pratica:
hippy flipping, l’associazione di MDMA con psilocibina,
candy flipping, l’associazione di MDMA con LSD.
Tuttavia la faccenda non è mai stata dimostrata scientificamente, e nemmeno in questo articolo viene dimostrato niente, a dire il vero.
Qualche mese fa in Svizzera è stato fatto uno studio randomizzato in doppio cieco con 24 soggetti sani, in cui si voleva vedere se aggiungendo MDMA all’LSD si otteneva un aumento degli effetti psichedelici.
La risposta è stata: no.
Hanno ipotizzato però che l’aggiunta di MDMA all’LSD potesse aumentare i sentimenti positivi e diminuire invece i sentimenti negativi collegati all’esperienza psichedelica.
Addirittura Strauman et al. concludono dicendo che “There is likely little benefit in combining MDMA and LSD in psychedelic-assisted therapy”.
Da qui ripartono Zeifamn et al., intervistando tramite vari questionari 27 soggetti sani che hanno assunto psilocibina con MDMA (14 soggetti) e LSD con MDMA (13 soggetti). L’assunzione è stata in contesti “personali”, non all’interno di trial clinici, e i dosaggi non erano controllati.
In soldoni è stato osservato che:
psilocibina/LSD + bassa dose di MDMA = diminuzione significativa di alcune esperienze problematiche, in particolare modo sofferenza e paura, ma non malessere fisico e paranoia;
psilocibina/LSD + bassa dose di MDMA = aumento dei sentimenti di compassione verso se stessi, amore e gratitudine;
un dosaggio medio-alto di MDMA non produce gli stessi effetti;
psilocibina/LSD + MDMA a qualsiasi dosaggio = nessuna differenza significativa nella percezione dell’esperienza mistica complessiva; alcune scale di giudizio erano aumentate, mentre altre diminuite rispetto ai punteggi relativi all’uso isolato di psilocibna/LSD (ciò significa che le due esperienze mistiche nel complesso sono paragonabili ma non sovrapponibili).
Questi risultati sono in accordo con quanto già visto per l’associazione di cannabis e psichedelici: una bassa dose di cannabis diminuisce gli effetti negativi dell’esperienza psichedelica, mentre una dose alta tende a peggiorare l’esperienza.
Ci sono moltissimi limiti e approssimazioni in questo studio, dalla scarsità del campione al fatto che non si sa benissimo quanto sia una bassa dose di MDMA, perché il concetto di “basso” per un partecipante può essere piuttosto diverso da quello di altri partecipanti.
Il tutto viene minuziosamente elencato dagli autori stessi, che invitano a proseguire gli studi e la ricerca con maggior rigore e in ambiente clinico con trial ben disegnati.
Se infatti questi dati venissero confermati e l’associazione psilocibna/LSD dovesse risultare sicura per uso terapeutico, la terapia psichedelica potrebbe enormemente beneficiarne: eliminare o ridurre i “bad trip” fa piacere a tutti, clinici e pazienti.
Sono rimasta piuttosto sconvolta nel vedere le statistiche riportate a proposito dei bad trip e delle esperienze negative in generale durante l’uso di psichedelici.
Il 65% dei pazienti che hanno ricevuto psilocibina in trial clinici per trattamento di disturbi dell’umore, descrive l’esperienza come una delle 5 esperienze più difficili della loro vita; il 25% la descrive come l’esperienza più difficile in assoluto.
Tra i soggetti sani che hanno ricevuto psilocibina il 31% riporta di aver provato estrema paura, mentre il 22% riporta ansia e stress psicologico.
È davvero importante approfondire i risultati preliminari del team di Carhart-Harris per cercare di migliorare queste statistiche e rendere la terapia psichedelica più fruibile e con meno effetti avversi.
Una cosa che mi ha colpito molto però è il fatto che gli autori lanciano una provocazione interessante: non è chiaro se le esperienze negative siano parte integrante del processo terapeutico e del miglioramento della salute mentale.
Tanti dicono che sono proprio i trip peggiori quelli che ti regalano più insight e che ti permettono di cambiare e imparare.
E se aggiungere MDMA a psilocibina/LSD andasse ad interferire con il processo terapeutico?
Stay tuned…
Alla prossima!
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Bibliografia
Zeifman RJ, Kettner H, Pagni BA, et al. Co-use of MDMA with psilocybin/LSD may buffer against challenging experiences and enhance positive experiences. Sci Rep. 2023;13(1):13645. Published 2023 Aug 22. doi:10.1038/s41598-023-40856-5
Straumann I, Ley L, Holze F, et al. Acute effects of MDMA and LSD co-administration in a double-blind placebo-controlled study in healthy participants [published online ahead of print, 2023 May 31]. Neuropsychopharmacology. 2023;10.1038/s41386-023-01609-0. doi:10.1038/s41386-023-01609-0
Kuc J, Kettner H, Rosas F, et al. Psychedelic experience dose-dependently modulated by cannabis: results of a prospective online survey. Psychopharmacology (Berl). 2022;239(5):1425-1440. doi:10.1007/s00213-021-05999-1