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Interazioni tra psichedelici e farmaci
Dagli anni '50 ad oggi
Eccoci ancora qua con un nuovo articolo da spulciare nel dettaglio!
Stavolta ti voglio parlare di questa revisione australiana che ripercorre la letteratura scientifica riguardante le interazioni tra psichedelici e farmaci.
L’interazione tra farmaci può essere suddivisa in:
interazione farmaconcinetica, quando una sostanza interferisce con l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo o l’escrezione di un’altra sostanza;
interazione farmacodinamica, quando l’effetto di un farmaco è modificato da un altro farmaco; l’interazione può essere additiva (se gli effetti dei due farmaci si sommano), sinergica (se gli effetti sono maggiori della somma), oppure antagonista (se gli effetti sono attenuati).
Nonostante le pubblicazioni ufficiali che parlano delle interazioni tra farmaci e psichedelici siano abbastanza scarse, Halman et al. svolgono comunque un lavoro preciso e dettagliato, sia nell’articolo principale che nei materiali supplementari forniti.
Una curiosità interessante da notare è che la maggioranza degli articoli citati sono studi e ricerche degli anni ‘50 e ‘60.
C’è poi un buco di nulla cosmico e palle di fieno che rotolano nel deserto fino alla metà degli anni ‘90, quando il rinascimento psichedelico (ancora prima di essere riconosciuto come tale) ha iniziato a fare capolino.
Altra curiosità è che il recentissimo studio di Goodwin et al. che analizza l’interazione tra psilocibina e antidepressivi SSRI, non viene preso in considerazione perché… bé 🤣 lo sappiamo bene perché, ne abbiamo già parlato in precedenza.
Diciamo che con la scusa di non poter specificare quale SSRI era assunto da ogni paziente, gli australiani si sono tolti dall’impiccio di dover parlare male di un articolo tanto importante e rivoluzionario quanto deludente dal punto di vista del metodo scientifico.
Meglio non offendere il colosso COMPASS Pathways 🤭
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Gli articoli revisione mi annoiano terribilmente, non sono i miei preferiti.
Tuttavia ho apprezzato tantissimo la tabella 1 dei materiali supplementari, chiara, semplice, diretta e ricca di informazioni utili.
Te la riporto, così che te la puoi spulciare con calma e rileggertela quando vuoi.
Che conclusioni possiamo trarre da tutto questo?
Sicuramente che la nostra conoscenza a proposito delle interazioni tra psichedelici e farmaci è abbastanza scarsa ed è davvero importante iniziare a focalizzare l’attenzione sullo studio di queste interazioni, a maggior ragione visto che le terapie psichedeliche stanno entrando di prepotenza come trattamento di patologie che prevedono già l’utilizzo di uno o più farmaci in cronico.
In generale, tranne che per ayahuasca e 5-MeO-DMT, non ci sono effetti avversi gravi quando si prendono psichedelici e farmaci insieme; solitamente l’effetto dello psichedelico tende ad essere ridotto in seguito ad interazione con altri farmaci, ma non sempre è vero, infatti in alcuni casi gli effetti psichedelici sono addirittura aumentati.
Questo equivale a sicurezza? Assolutamente no!
Significa che se mescoli farmaci e psichedelici molto probabilmente non morirai, che è già qualcosa, per carità.
Si dovrebbe iniziare a disegnare trial specifici per capire davvero le interazioni farmacologiche con gli psichedelici, permettendo così un utilizzo sempre più preciso e sicuro di queste sostanze.
Siamo ben lontani ancora da una situazione di conoscenza come per esempio il cortisone ai diabetici meglio di no, oppure benzodiazepine e alcol no no e ancora no, ma per validare una terapia psichedelica e renderla fruibile su larga scala sono necessarie anche queste conoscenze, che per il momento scarseggiano.
Alla prossima e buon anno psichedelico!