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Il nuovo psicoplastogeno tabernanthalog (TBG)

La scommessa della Delix Therapeutics

Un recente studio uscito su Nature Neuroscience ha deciso di scompigliare un po’ le carte nel mondo psichedelico.
Il protagonista si chiama tabernanthalog (TBG): nome impronunciabile, storia interessante. È una creatura di laboratorio di Delix Therapeutics e appartiene alla famiglia degli “psicoplastogeni non allucinogeni”. Tradotto: una molecola che aiuta il cervello a fare ordine e a creare nuove connessioni, ma senza spedire chi la assume in un viaggio psichedelico pieno di visioni.

Il TBG è imparentato con l’iboga e con il 5-MeO-DMT, alcuni tra gli psichedelici più potenti, ma è stato modificato per ridurre l’impatto soggettivo. Finora non è mai stato somministrato a persone, solo a roditori da laboratorio: e già così ha fatto saltare alcune convinzioni che sembravano intoccabili.

Il punto è questo: pensavamo che la neuroplasticità indotta dagli psichedelici funzionasse sempre allo stesso modo. Si attiva un recettore della serotonina (il famoso 5-HT2A), parte un picco di attività neuronale, si accendono i cosiddetti “geni precoci” che fanno da interruttori, e da lì il cervello si riorganizza. Una sequenza quasi rituale, insomma.

Con il TBG la musica cambia. Il recettore 5-HT2A rimane centrale, ma senza il solito spettacolo pirotecnico: niente esplosione di glutammato, niente attivazione immediata dei geni precoci. Eppure le connessioni neuronali crescono lo stesso. È come se il cervello potesse rimettere a posto i mobili di casa in silenzio, senza bisogno di sparare la musica a tutto volume.

Dal lato comportamentale, i risultati sugli animali sono interessanti: il TBG riduce i segni di depressione in modo rapido (già dopo 24 ore) e duraturo (fino a una settimana), e migliora i deficit sociali causati dallo stress cronico. Non solo non provoca i comportamenti tipici di una sostanza allucinogena, ma riesce addirittura a bloccarli se somministrato insieme al 5-MeO.

Insomma, questo composto si muove su un confine affascinante: sembra fare tutto ciò che serve per favorire la plasticità cerebrale, ma senza il “trip”. È un bene o un male? Dipende da chi lo guarda. Per Delix, che ha puntato la sua pipeline sugli psicoplastogeni non allucinogeni, è un grande punto a favore.
Quello che è certo è che il TBG obbliga a ripensare un’idea di base: forse il cervello può cambiare strada senza per forza passare attraverso un viaggio visionario. E questa, per la ricerca, è già una rivoluzione.

Alla prossima! 😎 

Partecipa al cambiamento

Se non l’hai già fatto, ti invito a sostenere queste due importanti iniziative di raccolta firme:

  • PsychedeliCare: un’Iniziativa dei Cittadini Europei per promuovere la ricerca e l’uso medico degli psichedelici nella salute mentale. 👉 Firma qui

  • Terapie psichedeliche per il fine vita: una petizione italiana per consentire l’uso degli psichedelici nelle cure palliative e terminali. 👉 Firma qui

Puoi approfondire queste due iniziative leggendo questa mia precedente newsletter.

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