So di non sapere

Quanto ne sai sugli psichedelici?

Eccomi di nuovo qua! Mi avevi data per dispersa?
La vita ogni tanto prende il sopravvento e nelle scorse settimane la mia attenzione è stata dedicata completamente ai fatti miei, ci tenevo a dirtelo 🤣 

Tra i vari articoli psichedelici che sto leggendo, ce n’è stato uno che mi ha fatto molto sorridere e mi faceva piacere condividerlo con te.

In questo paper dello scorso mese vengono riportati i risultati di un sondaggio fatto tra vari operatori sanitari statunitensi a proposito delle loro opinioni e delle loro conoscenze sulle terapie psichedeliche, in particolare con psilocibina e MDMA.

Non è di certo un articolo sensazionale, non mi dilungherò nei dettagli, ma ci sono alcune cose che saltano all’occhio e che meritano una riflessione, o forse anche due.

In pratica, è stato chiesto ai vari sanitari intervistati quanto pensavano di saperne sugli psichedelici. Hanno risposto che ne sapevano a pacchi! Preparatissimi! Che bravi!
Poi gli hanno fatto alcune domande tecniche sulle indicazioni terapeutiche, sui rischi e gli effetti avversi, sulla farmacologia.
E cosa è venuto fuori? Che sono dei somari!!! La maggior parte di loro infatti ha saputo rispondere a non più di una domanda su tre tra quelle proposte.

Altra cosa che è stata chiesta è da dove reperiscono le informazioni, quali sono le fonti delle loro conoscenze. La risposta più gettonata è stata: i media. Seguita subito dopo (per decenza) da “letteratura accademica”.

Ulteriore nota interessante è che viene dato più potenziale alla psilocibina piuttosto che all’MDMA. Wang et al. si chiedono: c’è un ragionamento sensato e strutturato dietro, oppure l’FDA, bocciando l’utilizzo di MDMA, ha modificato la percezione dei professionisti sull’argomento?

Tutte cose che fanno riflettere.
Sicuramente, come ci tengono a sottolineare anche gli autori, è più che necessario strutturare l’educazione sugli psichedelici, di modo tale da uniformare il più possibile gli operatori e promuovere una conoscenza scientifica accurata. In giro per il mondo le università si stanno organizzando nel proporre corsi riconosciuti, ma la strada ancora è lunga.
Inoltre, è vero che i tempi stanno cambiando, che ci sono i medinfluencer, che la psicoanalisi si fa su TikTok, tutto molto bello, ci sono anche io nel mezzo che faccio la mia divulgazione social, ma rimango fermamente convinta che la fonte scientifica debba sempre essere chiara e conosciuta da chi legge e si informa. Le opinioni ci si fanno studiando, confrontando, pensando, non scorrendo reel. Che poi va a finire che fai lo sborone dicendo che sei esperto e invece scava scava sei una capra ignorante.

 

Noi ci rileggiamo alla prossima! 😎 

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