Sesso e psichedelici

Come gli psichedelici influenzano l'attività sessuale

Finalmente è giunto il momento di giocare in casa (più o meno), con il nostro fichissimo portabandiera Dr. Tommaso Barba, direttamente dall’Imperial College con questo attesissimo articolo su sesso e psichedelici.

Fatto spesso taciuto ma ben conosciuto, è la disfunzione sessuale come effetto collaterale in corso di terapia antidepressiva, in particolare di farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Disfunzione sessuale che è anche frequentemente presente come sintomo della depressione maggiore.

Un cane che si morde la coda.

Per disfunzione sessuale si intende una serie di disturbi che vanno dalla diminuzione della libido a ritardato o assente orgasmo, passando per disfunzione erettile ed assenza di desiderio.
Si comprende bene come questo possa essere un fattore di rischio per l’abbandono della terapia antidepressiva, con conseguente ricaduta o persistenza della depressione.

Ma qui entrano in gioco gli psichedelici!

Si sa che gli psichedelici sono in grado di aumentare l’empatia e la connessione verso gli altri, portano a curiosità ed apertura nei confronti di nuove esperienze, fanno percepire il proprio corpo in maniera diversa e positiva, tutte cose che potrebbero benissimo avere un impatto sul sesso e sull’attività sessuale.
Perché quindi non approfondire l’argomento?

Sono stati creati ben due studi differenti, poi messi a confronto.

  • Studio 1: comprendente 261 partecipanti sani, che avevano assunto psichedelici per consumo personale e che hanno risposto a questionari online.

  • Studio 2: comprendente 59 pazienti con depressione maggiore che avevano partecipato a questo studio di fase 2 nel 2021 e che erano stati randomizzati per ricevere psilocibina e psicoterapia oppure escitalopram e psicoterapia; anche in questo caso sono stati sottoposti ai soggetti gli stessi questionari dello studio 1.

Attenzione: non si sta parlando di chemsex o di effetti acuti della psilocibina durante o subito dopo l’atto sessuale, lo studio si concentra sugli effetti a posteriori, considerando un follow up di 6 mesi.

In entrambi gli studi sono stati riportati miglior attività sessuale e soddisfazione.

In particolare nello studio 1 sono stati visti: un miglioramento nella comunicazione con il partner, aumentato piacere e aumentata soddisfazione sia con il partner che nei confronti del proprio aspetto fisico, apertura nel provare nuove cose, maggiore tendenza a percepire il sesso come esperienza sacra.
Non è stato invece riscontrato un cambiamento nell’importanza attribuita al sesso.

Nello studio 2, il gruppo che ha ricevuto psilocibina ha mostrato: un miglioramento nella comunicazione con il partner, aumentato piacere durante il sesso, aumentata soddisfazione sia con il partner che nei confronti del proprio aspetto fisico, maggiore tendenza a percepire il sesso come esperienza sacra.

Sempre nello studio 2, il gruppo che ha ricevuto escitalopram ha mostrato soltanto un miglioramento per quanto riguarda la soddisfazione nei confronti del proprio corpo, mentre non ci sono stati cambiamenti significativi negli altri aspetti indagati.

Inoltre i pazienti trattati con psilocibina hanno riportato più frequentemente rispetto ai pazienti trattati con escitalopram, aumento nell’interesse sessuale, nell’attività, nell’eccitazione e nella soddisfazione.
Il gruppo trattato con escitalopram ha evidenziato un drastico aumento nell’ansia correlata alla prestazione sessuale, ansia che invece risulta diminuita nel gruppo psilocibina.
In entrambi i gruppi, cambiamenti nell’eccitazione sessuale e nell’interesse sono stati moderatamente correlati con cambiamenti nei sintomi depressivi (ossia più il soggetto migliorava dal punto di vista della depressione, più migliora anche in questi due ambiti specifici), mentre i cambiamenti negli altri aspetti sembrano essere indipendenti dall’andamento della depressione.

In generale, la disfunzione sessuale nei pazienti trattati con escitalopram è stata significativamente più alta rispetto al gruppo trattato con psilocibina.

Tutti questi sono risultati molto interessanti, anche se ancora preliminari.
Saranno decisamente necessari ulteriori studi per chiarire soprattuto i meccanismi d’azione degli psichedelici dal punto di vista sessuale, considerando soprattuto il fatto che non è ben definito il ruolo dell’agonismo al recettore 5-HT2a della serotonina nell’attività sessuale.

Barba et al. ipotizzano che gli psichedelici, oltre ad aumentare l’apertura, l’empatia e la connessione con il partner, potrebbero promuovere la funzione sessuale andando ad aumentare la mindfulness: maggiore consapevolezza di se stessi, capacità di accettare le emozioni e lasciarle andare, diminuzione nei pensieri di ruminazione tipici della depressione.

Un’ipotesi alquanto affascinante che non aspetta altro di ricevere conferme da successive ricerche.

Alla prossima! 💟 

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