Iniziamo a parlare di psichedelici

Modificare la propria opinione è possibile

Psichedelici.

Se ne sente parlare sempre più spesso ormai. Eppure, ne sappiamo ancora così poco.

Sono cresciuta con la convinzione che chi si cala un acido sia un drogato e una brutta persona, decisamente la compagnia sbagliata da frequentare, quasi sicuramente un fallito.

Ti suona familiare come giudizio?

Se la risposta è sì, probabilmente sei come ero io un anno fa, incastrata in una credenza che non sapevo nemmeno bene chi me l’avesse inculcata, e come mai avevo inconsciamente deciso di crederci senza pormi alcun tipo di domande.

Ma la vita, si sa, ti mette sempre di fronte a sfide che paiono insormontabili e le opzioni sono due: iniziare a nuotare per raggiungere la riva, oppure annegare.
Si parla molto poco di salute mentale, e quando depressione o ansia ti gettano dalla barca in alto mare, non si sa bene cosa fare per stare meglio.

Per fortuna sono una persona molto curiosa, e nonostante non sia per niente una brava nuotatrice, la mia curiosità mi ha permesso di rimanere a galla e mi ha dato la forza di iniziare un percorso con gli psichedelici.
Psilocibina per essere esatti, i funghetti allucinogeni insomma.

Ne o preso una piccolissima quantità per due mesi, così piccola che non ho mai sperimentato allucinazioni di sorta.

Quello che ho vissuto, però, mi ha cambiata per sempre. Sono rinata, si potrebbe dire. La depressione e l’ansia se ne sono andate, scomparse, ho spento l’interruttore e non le ho più viste.

O forse l’ho acceso l’interruttore. Su di me, sulla mia vita, sul mondo che mi circonda.

Ho quindi deciso di approfondire l’argomento sempre più, leggendo, ascoltando, indagando.

Mi sono anche accorta che le persone intorno a me non sanno niente di cose di questo genere, o comunque ne sanno davvero poco, sono ancora nella fase del “chi si cala un acido è un drogato”. Nulla di male, ho avuto questa fase per la maggior parte della mia vita.

Ma si può fare di meglio.

Uno si può mettere ad indagare misticismo, sciamanesimo, riti indigeni o cose simili. Oppure può decidere di affidarsi alle ricerche scientifiche e agli studi clinici. O magari si possono approfondire entrambi gli aspetti.
Dipende tutto da cosa risuona maggiormente con la propria persona.

L’importante è partire curiosi, solo così sarà possibile modificare la nostra opinione.