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Il primo Corso di Terapie Assistite con Psichedelici in Italia

By Illuminismo Psichedelico

Quando ho iniziato con Studio Aegle ero sola. Non “sola” in senso poetico, ma nel senso pratico del termine: nessuno accanto, nessun gruppo dietro, nessuna spinta dall’alto. Solo io, il computer e quella fastidiosa vocina interiore che ogni tanto mi sussurra ancora oggi che non sono abbastanza. Perché sì, sono medico, ma faccio l’anatomopatologa: diagnostico tumori, passo le giornate a guardare cellule e tessuti, non a prendermi cura della mente umana. Cosa c’entro io con la psichedelia? Questa domanda mi ha inseguita a lungo, ed è forse la definizione più precisa della sindrome dell’impostore.

Eppure, nonostante i dubbi, ho continuato. Perché era evidente che queste sostanze avevano un potenziale enorme, che potevano cambiare la vita delle persone così come avevano cambiato la mia. E se c’è una cosa che so fare è testardamente insistere, anche quando nessuno capisce bene perché.

Federico è stato uno dei primi a tendermi la mano. Sono stata una delle iniziali iscritte al suo Patreon, in tempi non sospetti: nella sua confusione cronica e nella disorganizzazione creativa ho sempre intravisto una visione, e una visione merita di essere sostenuta. Poi, a un certo punto, ha deciso di fidarsi di me senza sapere quasi nulla di chi fossi. Mi ha portata dentro al suo mondo, mi ha dato spazio, e da lì in poi non abbiamo più smesso di collaborare.

Ricordo ancora il primo evento di Federico a cui andai, a Firenze, quando Studio Aegle era solo un’idea vaga nel mio cervellino. Non ebbi il coraggio di presentarmi, io che di natura sono timida e diffidente. Ma già allora mi stupiva scoprire che, proprio a due passi da casa, c’erano persone che con sogni e linguaggi diversi stavano aprendo sentieri nuovi per la psichedelia in Italia. Da lì è iniziato un percorso che mi ha insegnato una cosa fondamentale: da soli si arriva poco lontano, i progetti veri nascono in gruppo.

E il nostro gruppo di Illuminismo Psichedelico, diciamolo, da fuori sembra un accozzo improbabile. Persone sparse tra città diverse, con formazioni e storie di vita che più differenti non potrebbero essere. Ma è proprio questo il punto: la psichedelia, per definizione, è multidisciplinare. È scienza, sì, ma anche cultura, diritto, politica, economia, antropologia, psicoterapia, filosofia. Ognuno di noi è arrivato da una direzione diversa, e nelle differenze ci siamo riconosciuti sullo stesso cammino.

All’inizio parlavo poco, ascoltavo tanto. Alcuni già sapevano chi fossi perché mi leggevano, altri si fidavano di me solo sulla parola di Federico. Io ancora non lo sapevo, ma facevo parte di un disegno più grande. E oggi quel disegno ha preso forma: il primo Corso in Terapie Assistite con Psichedelici in Italia, organizzato da Illuminismo Psichedelico Academy.

Un progetto che, detta senza giri di parole, è una svolta storica. È il secondo in Europa per ampiezza e monte ore, insieme a quello della Mind Foundation in Germania: 18 mesi, 300 ore, weekend formativi, incontri di mentoring a distanza, due ritiri residenziali estivi, crediti ECM. Una scuola che porterà in aula docenti internazionali come Giorgio Samorini, Tommaso Barba, Nicola De Pisapia, Piero Cipriano, Fabio Villa e molti altri. Una formazione pensata per preparare i professionisti di domani ad accogliere la complessità di queste terapie quando finalmente entreranno in clinica.

Ma dietro i numeri e i nomi c’è la parte che per me conta di più: le persone.

Claudia.
La mia bussola anche quando tutto sembra muoversi troppo velocemente. Lavoriamo in simbiosi ormai da mesi, e ogni volta mi sorprende la naturalezza con cui riusciamo a passare dall’idea alla realizzazione senza quasi accorgercene. È la compagna di viaggio che ognuno vorrebbe, con lei il confronto non è mai banale, perché sa mostrarti l’angolo cieco delle cose e allo stesso tempo guidarti verso la soluzione pratica. Dopo tutto questo tempo fianco a fianco, so che posso contare su di lei senza bisogno di spiegazioni: basta uno sguardo, e siamo già sulla stessa lunghezza d’onda.

Marco.
Ammetto che la prima volta che ci ho cenato insieme ero intimorita: non capita tutti i giorni di trovarsi a tavola con chi ha fatto politica ad alto livello. Che fai stasera? No niente di che, vado a cena con un ex senatore. Poi però scopri che Marco è un boomer buffo e simpatico, con quella retorica raffinata e inestimabile che oggi sembra quasi scomparsa, ma anche con la semplicità di chi ti manda la foto del suo piatto vegano a fine giornata. È pacato e incisivo, poliedrico e misterioso, come se avesse sempre un lato nuovo da svelare.

Ilaria.
Una di quelle persone che definirei semplicemente luminose. Ha uno sguardo che abbatte ogni difesa, ti basta stringerle la mano per sentire che potresti affidarle i tuoi segreti più nascosti, e perfino la tua vita, senza esitazione. Porta un’accoglienza e un amore incondizionato che sono rari, e che ti fanno venire voglia di essere finalmente te stessa. Accanto a lei le parole superflue cadono, resta solo la sensazione di essere visti e accolti per quello che si è davvero. È presenza discreta ma fortissima, di quelle che non hanno bisogno di alzare la voce per imprimere una direzione.

Sara.
Efficienza allo stato puro. Non importa quanto sia piena la sua agenda: lei fa, realizza, mette in piedi. Senza di lei, questo corso non ci sarebbe. Punto. La sua è una figura che impone rispetto: una maga, una sciamana, capace di rivoltarti come un calzino se osi aprirti troppo, di illuminare angoli della tua psiche che nemmeno tu sapevi di avere. Severa ma giusta, come si dice, e proprio per questo preziosa. La sua umanità sta anche nelle insicurezze e nelle ansie che l’accompagnano, e che la rendono ancora più vera. Sapere che lei c’è è una garanzia, e un motivo di stabilità per tutti noi.

Raffaello.
L’ho visto una sola volta, ma ricordo ancora i suoi occhi. Occhi vivi, dolci, da bambino: un dono raro in un uomo adulto, qualcosa che non dimentichi. C’è in lui una gentilezza spontanea, disarmante, che ti fa sentire al sicuro anche se lo conosci appena. Non abbiamo condiviso molto tempo, ma basta quell’impressione per intuire la profondità di una persona che porta leggerezza senza superficialità, delicatezza senza fragilità.

Georgia.
Difficile da descrivere senza sembrare esagerati. È caos e genialità insieme, sembra che viva in un trip psichedelico permanente, ha una trasparenza che disarma. Con lei ogni problema sembra ridimensionarsi, diventare risolvibile, quasi banale. Non le affiderei la puntualità di un treno svizzero, ma è proprio questo il suo fascino: la sua energia ti contagia e ti ricorda che si può vivere senza farsi schiacciare dal peso delle cose. È un personaggio che se non esistesse andrebbe inventato, perché unisce il rigore della competenza a quel brio un po’ folle che rende il gruppo più vivo e creativo.

Enrico.
L’ennesima sorpresa. Leggi i suoi messaggi in chat e ti scappa da ridere, salvo poi ricordarti che stai parlando con un professore di altissimo livello, un accademico con una carriera internazionale di tutto rispetto, un curriculum altisonante. La sua competenza è rara, ma non si mette mai su un piedistallo: è alla mano, diretto, sempre pronto a smontare la seriosità con una battuta. Quasi un compagno di birre più che un luminare, e ci piace così.

Riccardo.
Un amorevole martello pneumatico. La sua dedizione e serietà hanno portato una nuova intensità al gruppo: lavora, lavora sodo, sempre centrato sull’obiettivo. Ma allo stesso tempo è umile, rispettoso, dolcissimo. È raro incontrare persone che tengono insieme questa combinazione di disciplina e gentilezza, che sai di poter stimare senza riserve, e noi siamo fortunati ad averlo con noi.

Alfonso.
Il nostro mistero esotico che vive dall’altra parte del globo. Non ci siamo mai incontrati e forse non ci incontreremo mai se non vado io a cercarlo. Porta prospettive nuove, racconti che aprono finestre su mondi che altrimenti non conosceremmo. Ed è proprio questo che apprezzo di lui: la capacità di allargare lo sguardo, di introdurre qualcosa di diverso che arricchisce tutti noi.

Ognuno di noi ha dato qualcosa, e ognuno ha ricevuto molto di più.

Terrò due moduli del corso: uno insieme a Claudia, la mia simbiosi quotidiana, e uno insieme a Georgia, che sul palco ha un carisma raro. È un onore, e non è un modo di dire.

Tutte le informazioni pratiche sul corso, dal programma dettagliato alle modalità di iscrizione, sono disponibili sul sito di Illuminismo Psichedelico.

Questo corso è il frutto di una fiducia reciproca, di un continuo scambio di idee, di un vortice in cui ognuno arricchisce l’altro. Siamo la dimostrazione che quando competenze e visioni si intrecciano, quando i difetti di ciascuno vengono contenuti dal gruppo e le qualità esaltate, allora si aprono spazi nuovi.

Quello che resta da dire è semplice, siamo leggenda.

Caterina

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