Psichedelici ed esperienze mistiche

Quali sono i fattori che influenzano l'intensità di un'esperienza mistica indotta da psichedelici

Qualche settimana fa è uscito questo articolo dove si cerca di analizzare alcuni parametri che possono andare a determinare il livello di intensità dell’esperienza mistica indotta da psichedelici ed eventuali difficoltà nell’affrontarla.

Si tratta di un’analisi fatta a partire dai risultati dello studio di fase I della COMPASS Pathways sulla loro psilocibina COMP360 assunta da 89 volontari sani.

Gli autori inglesi sono molto trasparenti nel dichiarare la sponsorizzazione del lavoro da parte di COMPASS, e dichiarano inoltre che l’analisi statistica non è stata fatta con l’intento di ricercare una significatività.
Tutto molto apprezzabile.

Innanzitutto, che cosa si intende per esperienza mistica?

Si tratta di un’esperienza caratterizzata da ineffabilità, profondi sentimenti di positività, sacralità, trascendenza del tempo e dello spazio, noesi (una conoscenza intuitiva del mondo), paradossalità.

Si parte dal presupposto che l’esperienza mistica indotta da psichedelici è spesso riportata nei vari trial clinici ed è stata anche correlata ad una maggiore efficacia terapeutica, tuttavia non sono conosciuti i fattori che ne influenzano l’intensità e la prevedibilità.
In sostanza, se l’efficacia della terapia psichedelica potesse essere definita dal tipo di esperienza mistica, sapere cosa influisce in senso positivo o negativo sull’esperienza mistica stessa potrebbe permettere di ottimizzare l’outcome terapeutico.

Potenziali fattori predittivi sono stati identificati nelle seguenti caratteristiche: tipo di personalità, attitudine positiva o negativa nei confronti della sperimentazione, dosaggio, sesso ed età, precedenti esperienze psichedeliche.

Vengono considerati 5 tratti diversi della personalità che possono determinare una diversa esperienza psichedelica:

  • apertura, quanto la persona è disposta a provare cose nuove ed uscire dalla propria zona di comfort;

  • nevrosi, la stabilità emotiva del soggetto e la sua propensione ad esperire emozioni negative;

  • coscienziosità, la capacità di impostare degli obiettivi personali e raggiungerli, anche a discapito di attività più piacevoli;

  • piacevolezza, quanto una persona interagisce con gli altri, se alta significa che l’individuo è affidabile e tende a dare priorità ai bisogni degli altri mettendoli a loro agio;

  • estroversione, quanto una persona cerca interazioni sociali traendone giovamento.

Dose

Per quanto riguarda la dose, è stato visto che all’aumentare della quantità di psilocibina utilizzata aumentava anche l’intensità sia dell’esperienza mistica che di eventuali “bad trip”.
Tuttavia, all’aumentare della dose aumentava di più la tendenza ad avere esperienze negative rispetto a quelle mistiche: più psilocibina significa trip più difficoltoso da gestire ma non necessariamente più mistico.
Piuttosto la durata dell’esperienza e non l’intensità potrebbe essere correlata maggiormente ad un successo terapeutico, ma al momento non ci sono dati sufficienti per trarre delle conclusioni adeguate.

Sesso ed età

Non ci sono differenze riscontrate tra uomini e donne nell’esperire la terapia psichedelica, anche se stanno iniziando alcuni studi per analizzare l’influenza degli ormoni nei trip femminili.

Invece per quanto riguarda l’età è stato notato che è correlata in senso negativo con le esperienze difficoltose: più sei vecchio meno hai bad trip.
Sarà che uno diventa più saggio con il passare degli anni?
Sicuramente le persone giovani hanno minor strumenti psicologici e sociali per affrontare eventuali situazioni avverse rispetto ad una persona più matura e scafata.
Non che questo possa essere molto utile in ambiente clinico, sarebbe ridicolo escludere dei pazienti da una terapia perché non sono abbastanza saggi 😅 

Precedenti esperienze psichedeliche

Non sono state notate correlazioni tra l’intensità delle esperienze mistiche o difficili e l’aver già provato psichedelici in passato.
C’è da tener presente però, come giustamente sottolineano gli autori, che nello studio della COMPASS erano state esclusi tutti i pazienti che avevano dichiarato di aver avuto esperienze nell’anno precedente allo studio e quindi i dati potrebbero essere un po’ falsati.

Personalità

Soggetti con il tratto della nevrosi sono risultati (come c’era da aspettarsi) più inclini a incorrere in bad trip.
Invece, al contrario di quello che uno poteva immaginare, coloro che possedevano il tratto dell’apertura non hanno mostrato correlazioni né con l’intensità dell’esperienza mistica né con quella di esperienze difficili. Lo stesso vale per gli altri tratti della personalità.

Ci interessa sapere queste cose? Ni.
Di per sé sono informazioni che possono significare tutto o nulla, e quindi di poco valore. D’altro canto potrebbe essere utile fare un test della personalità (gli autori hanno usato il NEO-Five Factor Inventory [NEO-FFI]), così da poter individuare i soggetti più vulnerabili alla terapia psichedelica e mettere in atto procedure di prevenzioni e maggior attenzione nei loro riguardi.

Attitudine

Nonostante le aspettative, non è stata trovata alcuna correlazione tra l’attitudine (positiva o negativa) e l’intensità dell’esperienza mistica o difficile.
Sembra strano effettivamente, considerata l’importanza del set, che non siano state trovate correlazioni tra queste variabili, ma data anche la complessità dell’argomento e le problematiche nella misurazione del parametro, vengono suggerite ulteriori analisi future.

Tutte informazioni di per sé poco utili forse, con quel sottofondo di aver scoperto il nulla ma averci comunque voluto fare un articolo pseudoscientifico.

C’è però da apprezzare e valorizzare il tentativo da parte degli autori di voler portare sul piatto della discussione e della statistica anche parametri più “eterei” e mal misurabili, che però sappiamo quasi certamente essere fattori chiave che condizionano l’esperienza psichedelica.

Non è per niente facile riuscire ad integrare i numeri, la fisiologia e la psicologia nelle classiche norme del metodo scientifico e dei trial clinici, ma si sta cercando di trovare degli spunti di partenza per avvicinarsi ad un punto di svolta nella comprensione degli psichedelici.

Alla prossima! 😉 

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